Michela Isalberti

Il ruolo del welfare manager

Welfare aziendale

Il Welfare Manager si occupa di progettare, gestire e monitorare i programmi di welfare, sia a livello aziendale che territoriale e trova collocazione nelle aziende interessate a promuovere un’organizzazione del lavoro innovativa.

La Regione Lombardia nel 2016 ha riconosciuto nel Quadro Regionale degli Standard Professionali la figura professionale del welfare manager.

La descrizione del profilo professionale è la seguente: “Il welfare manager è un professionista che opera nel campo delle politiche del lavoro progettando, gestendo, monitorando e valutando i programmi di welfare sia a livello aziendale che territoriale.

Il welfare manager svolge azioni di supporto ai responsabili della gestione delle risorse umane in materia di welfare, smart working e lavoro agile anche durante le fasi di contrattualizzazione, negoziazione e contrattazione sindacale.

In particolare, il welfare manager è in grado di operare progettando, gestendo e monitorando programmi di formazione specialistica e attività personalizzate di counseling e di supporto alle carriere professionali.

Affianca le funzioni aziendali preposte alla adozione, alla attuazione e alla gestione rispettivamente delle misure in materia di welfare aziendale e di implementazione di sperimentazioni nell’ambito dello smart working e del lavoro agile.

Offre supporto al management anche tramite forme di consulenza specialistica sugli interventi da adottare in relazione alla stima e alla valutazione del ROI (return on investment) dei programmi.

E’ in grado, infine, di gestire i rapporti di lavoro anche dal punto di vista giuridico e contrattuale scrivendo e negoziando contratti individuali e collettivi di lavoro agili e smart.

Le imprese caratterizzate da dimensioni medio-piccole affidano la realizzazione di un piano di welfare aziendale a professionisti esterni: consulenti d’impresa, consulenti del lavoro, commercialisti giuslavoristi.

Il welfare manager facilita il datore di lavoro nella valutazione:

  • dei servizi erogabili ai dipendenti, dai buoni welfare ai servizi assicurativi
  • dei soggetti coinvolti, dai provider di piattaforme digitali agli enti locali e del terzo settore
  • delle politiche di conciliazione vita-lavoro
  • delle modalità gestionali-organizzative e degli “strumenti” più adeguati dal punto di vista tecnologico e giuridico-contrattuale
  • dei tempi di attuazione del piano welfare
  • della co-progettazione e co-programmazione di attività e servizi con enti locali ed enti del terzo settore
  • delle attività di monitoraggio
  • dei flussi informativi interni ed esterni.

L’evoluzione dei sistemi produttivi ha avuto un impatto notevole sull’organizzazione del lavoro.

Il welfare manager ha un ruolo di "ponte”. Ha la funzione di tradurre i bisogni del datore di lavoro e dei lavoratori in azioni concrete, compliance alla normativa nazionale vigente e agli standard internazionali di sostenibilità sempre più vincolanti anche per le PMI.

 

15 maggio 2020