Michela Isalberti

Smart working: le nuove linee guida sul lavoro agile per il settore privato

Smartworking

Il lavoro da casa che ha caratterizzato questi ultimi anni di emergenza sanitaria è utilizzato impropriamente come sinonimo di smart working o lavoro agile.

Al di là degli equivoci terminologici che hanno generato molta confusione e incertezza operativa, la sperimentazione dello svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile ha messo in evidenza alcune criticità di tipo organizzativo e gestionale.

Scopi del protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile

Il protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile, sottoscritto il 7 dicembre 2021 dal Governo e le Parti sociali, individua le linee di indirizzo per la contrattazione collettiva nazionale, aziendale e territoriale, nel rispetto della disciplina di cui alla L. 22 maggio 2017, n. 81.

Definisce le linee guida che facilitano il corretto svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile nel settore privato e fornisce alcune chiavi di lettura per acquisire maggior consapevolezza sulla flessibilità organizzativa del lavoro, sulla capacità dell’impresa di adattarsi a contesti molto complessi e di trovare l’equilibrio tra efficienza, efficacia ed economicità delle scelte organizzative aziendali ed i bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori.

Alcuni passaggi della premessa del protocollo: “…In questo contesto evolutivo è emersa una crescente attenzione alle esigenze di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, di impiego di risorse rispettose della sostenibilità ambientale e del benessere collettivo, attraverso la riduzione degli spostamenti casa-lavoro e, conseguentemente, dell’utilizzo dei mezzi pubblici e di quelli personali, anche per ridurre le emissioni di agenti inquinanti e migliorare, nel contempo, la vivibilità dei centri urbani. Più in generale, vi è la necessità di procedere a un più ampio rinnovamento di prospettiva, ridefinendo il lavoro in un quadro di fiducia, autonomia e responsabilità condivise. … il lavoro agile fornisce un grande impulso al raggiungimento di obiettivi personali e organizzativi, funzionale, in modo efficace e moderno, a una nuova concezione dell’organizzazione del lavoro, meno piramidale e più orientata a obiettivi e fasi di lavoro, tale da consentire sia una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, nell’interesse del lavoratore, sia una organizzazione più produttiva e snella, nell’interesse del datore di lavoro...

Contenuti del protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile

Il protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile è costituito da 16 articoli e rappresenta una “mappa” per i datori di lavoro del settore privato.

Il protocollo fornisce indicazioni in merito a:
- accordo individuale;
- organizzazione del lavoro agile e regolazione della disconnessione;
- luogo di lavoro;
- strumenti di lavoro;
- salute e sicurezza sul lavoro;
- infortuni e malattie professionali;
- diritti sindacali;
- parità di trattamento e pari opportunità;
- lavoratori fragili e disabili;
- welfare e inclusività;
- protezione dei dati personali e riservatezza;
- formazione e informazione;
- osservatorio bilaterale di monitoraggio;
- incentivo alla contrattazione collettiva.

La flessibilità organizzativa del lavoro è diventata nel tempo una condizione necessaria per affrontare le sfide imprenditoriali quotidiane e implica un vero e proprio cambiamento culturale fondato sulla consapevolezza che il lavoro agile facilita l’adozione di misure organizzative basate non soltanto sulla presenza fisica e l'orario di lavoro ma su obiettivi, risultati e performance.

 

15 dicembre 2021